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martina franca

Martina Franca (anche solo Martina e Marténe in dialetto locale) è un comune italiano della provincia di Taranto, in Puglia. Nota in tutto il mondo come la "città del festival", sorge nell'entroterra pugliese al confine delle tre province di Taranto, Brindisi e Bari e dista poco meno di 30 km dal capoluogo.

Monumenti e luoghi di interesse
Martina Franca è divisa in tre zone ben definite.
La prima è il classico centro storico, la seconda è l'espansione cittadina oltre le mura (nel 1900) che amplia l'urbanistica storica della città, e la terza è la zona nuova con palazzine alte oltre 3 piani di tipo condominiale.

Centro Storico
Urbanistica
Il Centro storico di Martina Franca presenta un'urbanistica singolare, le case venivano edificate in senso verticale.
infatti l'abitazione tipo è formata dal pian terreno dove si colocavano botteghe artigianali, o cantinette, spesso fornite di scale che scendono di uno o più metri sotto il livello della strada.
Al primo piano, invece, si trova la zona giorno, con cucina e sala da pranzo; anticamente non era previsto un vano dedicato al bagno, le cui funzioni erano assolte da un semplice "vaso" (in martinese ù candr),
posto in un angolo della casa. Di solito era presente anche un camino, che assolveva a una duplice funzione: serviva a cucinare le pietanze e fungeva da stufa, sia per il primo piano sia, grazie alla canna fumaria, anche per i piani superiori.
In questo piano è facile trovare anche un imbocco del pozzo, che a differenza della canna fumaria ha un "camino" che arriva fin sotto la casa, nel luogo in cui è situata la cisterna d'acqua, per lo più di origine piovana.
Il pozzo veniva sfruttato anche come un rudimentale frigorifero, in virtù della freschezza garantita dalla pietra calcarea del sottosuolo martinese.

Gli alimenti venivano depositati in un secchio di rame o di ferro a fondo piccolo e bocca larga (un mezzo cono capovolto) e fatto adagiare a "pelo d'acqua" nel pozzo.
Il secondo piano è la zona notte. Qui c'è la stanza, o le stanze, da letto, generalmente con un balcone, o una finestra, che comunica con il tetto della casa. Il tetto viene sfruttato in vari modi. Generalmente è uno spazio utile per stendere i panni, o anche per imbandire tavolate (alcune case hanno il tetto comunicante e allo stesso livello della casa vicina, spesso senza alcun muro separatore). D'estate i tetti si trasformano in veri essiccatoi naturali: gli anziani vi fanno essiccare fichi, noci, fave ed altri alimenti, o "spurgano" la lana e i materassi.
La particolarità delle case pugliesi, a differenza del resto della penisola italiana, sta nel fatto che i tetti sono in stile greco-arabico, cioè piatti e non spioventi.
Questo perché il clima pugliese è molto mite, fresco, senza particolari precipitazioni (è raro vedere la neve alta, come è invece accaduto nel 1985).
Le poche spiovenze servono per incanalare l'acqua nelle cisterne calcaree poste nel sottosuolo (chiamate comunementi " ù pozz'" ) che erano una fonte di acqua utile, visto la scarsità di questultima nella regione.
Caratteristica importante del centro storico sono le vie strette e piene di "spigoli", vicoli ciechi e le strade nascoste: un vero labirinto urbano.
Questo assetto anticamente presentava un duplice vantaggio: in caso di invasione nemica, infatti, era un mezzo per guadagnare tempo durante un'eventuale fuga, o per tendere imboscate ai nemici sfruttando vicoli ciechi e vie "nascoste" o poco visibili.

Vie del centro storico
Le vie di Martina presentano una particolare depressione al centro della strada, a differenza delle altre strade moderne che hanno invece il manto stradale a "schiena d'asino": quando piove, l'acqua piovana scorre al centro strada lasciandone asciutti i lati, senza arrivare alle cantine poste nel sottosuolo. Da un punto di vista architettonico il centro storico è per lo più in stile barocco, ben visibile nelle chiese (ad esempio la già Collegiata, ora Basilica, di San Martino).

Basilica di San Martino
Eretta nella seconda metà del Settecento, su iniziativa dell'arciprete Isidoro Chirulli, sul luogo ove sorgeva la precedente collegiata romanica, è la perla del barocco martinese.
Si caratterizza per la meravigliosa e maestosa facciata, sulla quale spicca centralmente l'immagine del Patrono che divide il mantello con un mendicante ad Amiens.
Nell'interno spicca lo stupendo altare maggiore in marmo del 1773 di scuola napoletana e l'ampio cappellone del Santissimo Sacramento.
Ospita le reliquie di Santa Comasia, che la tradizione vuole martire tra il II e il IV secolo.

Palazzo Ducale
Della seconda metà del Seicento, in esso l'elemento rinascimentale si incrocia con il Barocco d'ispirazione leccese e l'impronta architettonica locale. Era la residenza dei Caracciolo e attualmente è dede del Municipio.
Notevoli all'interno le stanze dell'Arcadia, del Mito e della Bibbia, dai cicli di affreschi in esse ospitati.

Cucina
Vino di produzione locale, il Martina Franca DOC.
Capocollo, salume tipico. Nella lavorazione viene aggiunto il vino locale e le erbe aromatiche tipiche della macchia mediterranea. L'affumicatura avviene bruciando il legno e la corteccia di un fragno originario dei Balcani, presente solo in Puglia.
I maiali da cui provengono le carni utilizzate nel prodotto sono allevati in boschi di fragno e si nutrono di ghiande degli stessi arbusti.
Orecchiette, pasta fresca di produzione locale spesso condite o con sugo di polpette, braciole arrotolate e cacioricotta, oppure con rape.
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